giovedì 2 aprile 2015

Giornata Internazionale dedicata all'Autismo 2015

La Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell'Autismo voluta dall'ONU si celebra ogni anno il 2 aprile ed è una buona occasione per formarsi e formare una maggiore conoscenza, ed eliminare una serie di equivoci che ancora persistono. Innanzitutto l'idea che l'autismo sia un disturbo infantile: se è vero che si comincia a notare l'autismo nell'infanzia, nel secondo e terzo anno di vita, è vero anche che esistono adulti autistici (che può sembrare un aggettivo discriminatorio ma non lo è). 

Si tratta di un disturbo dello sviluppo. Non lo si deve guardare come un'immagine permanente, immutabile. Trattandosi di un disturbo che colpisce tutto lo sviluppo mentale, i sintomi appariranno differenti nelle diverse età. Alcune caratteristiche si manifesteranno solo tardi, altre scompariranno col tempo.
Attualmente per la diagnosi di autismo vengono applicati i criteri che seguono, basati su uno schema curato dall'OMS, che devono essere tutti presenti, non soltanto uno o due, ed essere comparsi fin dalla prima infanzia. Non dimentichiamoci che gli individui con autismo hanno ciascuno una personalità distinta e unica, e il proprio modo di vivere le giornate, esattamente come chi non è affetto da autismo. 

1) Dev'esserci un disturbo qualitativo dell'interazione sociale reciproca. Lo scarso uso di sguardi, quindi guardare le persone <<attraverso>>, non entrare in quel genere di contatto visivo che ci si aspetta nelle conversazioni. Contemporaneamente si deve riscontrare lo scarso uso della gestualità.
2) Dev'essere presente un disturbo qualitativo della comunicazione verbale e non verbale. Molti bambini affetti da autismo non parlano fino a molto più tardi rispetto ai loro coetanei, e qualcuno mai. 
3) Fra i sintomi comportamentali vi sono i movimenti ripetitivi o stereotipati. I fenomeni comprendono semplici stereotipie motorie come grattarsi, schioccare le dita e dondolarsi. Si tratta per altro di comportamenti ripetitivi a volte comuni anche in soggetti non autistici. 

Le caratteristiche non sociali non sono necessariamente associate con problemi comportamentali e possono contribuire a capacità eccezionali. Per esempio, il sorprendente vocabolario dei bambini che parlano (a dispetto della carente comunicazione), l'eccellente memoria visiva, e il preciso ricordo di figure e sequenze complesse, sono l'indizio di una grande intelligenza; cui si aggiungono anche grandi capacità manuali e produttive, come io stessa ho potuto constatare operando presso l'Associazione L'Ortica di Milano. Dopotutto, l'autismo è anche compatibile con grandi talenti. Ci sono bambini eccezionalmente dotati e i processi di adattamento e apprendimento sono attivi tutta la vita. Dobbiamo ricordare che predire il futuro di un particolare bambino affetto da autismo è tanto incerto quanto lo è predire il futuro di qualunque altro bambino. Crescendo, la loro comprensione aumenta e le interazioni con gli altri possono migliorare. 
L'autismo è un mondo parallelo e affascinante sotto gli aspetti della mente e del comportamento umano, e non può essere certo condensato in questo discorso introduttivo; spero che da questo primo post sull'argomento i lettori meno informati possano cominciare a farsi un'idea più precisa riguardo all'autismo, che non va trascurato dal momento che riguarda una percentuale crescente della popolazione.
Avremo modo di tornare sul tema prossimamente, parlando di teorie, riscontri, risvolti, e trovando anche singolari paralleli in personaggi famosi, della storia, della letteratura, della cinematografia... Intanto vi invito a guardare questo interessante video de “Il Fatto Quotidiano”.

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