La Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell'Autismo voluta
dall'ONU si celebra ogni anno il 2 aprile ed è una buona occasione
per formarsi e formare una maggiore conoscenza, ed eliminare una
serie di equivoci che ancora persistono. Innanzitutto l'idea che
l'autismo sia un disturbo infantile: se è vero che si comincia a
notare l'autismo nell'infanzia, nel secondo e terzo anno di vita, è
vero anche che esistono adulti autistici (che può sembrare un
aggettivo discriminatorio ma non lo è).
Si tratta di un disturbo
dello sviluppo. Non lo si deve guardare come un'immagine permanente,
immutabile. Trattandosi di un disturbo che colpisce tutto lo sviluppo
mentale, i sintomi appariranno differenti nelle diverse età. Alcune
caratteristiche si manifesteranno solo tardi, altre scompariranno col
tempo.
Attualmente per la diagnosi di autismo vengono applicati i criteri
che seguono, basati su uno schema curato dall'OMS, che devono essere
tutti presenti, non soltanto uno o due, ed essere comparsi fin dalla
prima infanzia. Non dimentichiamoci che gli individui con autismo
hanno ciascuno una personalità distinta e unica, e il proprio modo
di vivere le giornate, esattamente come chi non è affetto da
autismo.
1) Dev'esserci un disturbo qualitativo dell'interazione sociale
reciproca. Lo scarso uso di sguardi, quindi guardare le persone
<<attraverso>>, non entrare in quel genere di contatto
visivo che ci si aspetta nelle conversazioni. Contemporaneamente si
deve riscontrare lo scarso uso della gestualità.
2) Dev'essere presente
un disturbo qualitativo della comunicazione verbale e non verbale.
Molti bambini affetti da autismo non parlano fino a molto più tardi
rispetto ai loro coetanei, e qualcuno mai.
3) Fra i sintomi
comportamentali vi sono i movimenti ripetitivi o stereotipati. I
fenomeni comprendono semplici stereotipie motorie come grattarsi,
schioccare le dita e dondolarsi. Si tratta per altro di comportamenti
ripetitivi a volte comuni anche in soggetti non autistici.
Le
caratteristiche non sociali non sono necessariamente associate con
problemi comportamentali e possono contribuire a capacità
eccezionali. Per esempio, il sorprendente vocabolario dei bambini che
parlano (a dispetto della carente comunicazione), l'eccellente
memoria visiva, e il preciso ricordo di figure e sequenze complesse,
sono l'indizio di una grande intelligenza; cui si aggiungono anche
grandi capacità manuali e produttive, come io stessa ho potuto
constatare operando presso l'Associazione L'Ortica di Milano.
Dopotutto, l'autismo è anche compatibile con grandi talenti. Ci sono
bambini eccezionalmente dotati e i processi di adattamento e
apprendimento sono attivi tutta la vita. Dobbiamo ricordare che
predire il futuro di un particolare bambino affetto da autismo è
tanto incerto quanto lo è predire il futuro di qualunque altro
bambino. Crescendo, la loro comprensione aumenta e le interazioni con
gli altri possono migliorare.
L'autismo è un mondo parallelo e
affascinante sotto gli aspetti della mente e del comportamento umano,
e non può essere certo condensato in questo discorso introduttivo;
spero che da questo primo post sull'argomento i lettori meno
informati possano cominciare a farsi un'idea più precisa riguardo
all'autismo, che non va trascurato dal momento che riguarda una
percentuale crescente della popolazione.
Avremo modo di tornare sul
tema prossimamente, parlando di teorie, riscontri, risvolti, e
trovando anche singolari paralleli in personaggi famosi, della
storia, della letteratura, della cinematografia... Intanto vi invito
a guardare questo interessante video de “Il Fatto Quotidiano”.
Nessun commento:
Posta un commento